18 Parlamentari Europei esigono la liberazione di Mehmet Tarhan

 

Al Presidente della Repubblica Turca, AHMET NECDET SEZER,
al Primo Ministro RECEP TAYYIP ERDOGAN,
al Ministro per gli Affari Esteri e Vice Primo Ministro ABDULLAH GÜL

8 dicembre 2005

LIBERTÀ PER MEHMET TARHAN
Gruppi e organizzazioni per i diritti civili di Stati Uniti, Gran Bretagna, Israele, Germania, Italia, Finlandia, Paesi Bassi, Polonia, Serbia & Montenegro, Francia, Turchia e altri paesi manifesteranno il 9 dicembre in solidarietà con Mehmet Tarhan, l’obiettore di coscienza imprigionato.

Noi sottoscritti Membri del Parlamento Europeo esprimiamo la nostra preoccupazione più profonda per il caso di Mehmet Tarhan a cui viene negato il suo diritto all’obiezione di coscienza, per come viene delineato nella Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici.

Mehmet Tarhan si è dichiarato obiettore di coscienza il 27 ottobre 2001 e da allora ha continuato le sue attività contro la guerra pubblicamente e in modo del tutto aperto, senza nascondersi.  È per queste attività che è stato denunciato per “insubordinazione di fronte all’unità [militare]”.  Nell’agosto 2005 è stato condannato a quattro anni di prigione in base all’Articolo 88 del Codice Penale Militare Turco (TACK).  Si tratta della più pesante sentenza mai comminata in Turchia a un obiettore di coscienza.  È un passo indietro per quanto riguarda la situazione dei diritti umani in Turchia e quindi deve essere citata nei prossimi rapporti della Commissione Europea sulla Turchia.

Mehmet Tarhan è stato arrestato l’8 aprile 2005 ed è stato incarcerato nel Carcere Militare di Sivas dove è stato minacciato di morte, aggredito in maniera grave e subito tentativi di ricatto da parte di altri prigionieri che sono stati incoraggiati e appoggiati dalle guardie della prigione.  Fino a questo momento le autorità della prigione non hanno risposto alle proteste di Mehmet Tarhan.  Sembra che la sua protesta abbia potuto essere registrata solo per una procedura formale avanzata dal suo avvocato.  Ma Mehmet Tarhan rimane ancora un bersaglio di minacce e aggressioni.   È stato trasferito a forza in un ospedale militare dove è stato brutalmente spogliato e costretto a indossare un’uniforme contro la sua volontà.  Dati maltrattamenti gravi e ripetuti, Mehmet Tarhan soffre ora di numerosi problemi di salute. 

Noi sottoscritti, Membri del Parlamento Europeo, chiediamo la liberazione immediata di Mehmet Tarhan e la sua esenzione dal servizio militare.  Per il tempo che rimarrà in prigione vi invitiamo a garantire che non verrà maltrattato.

L’arresto di Mehmet Tarhan, gli abusi a cui è stato soggetto e le accuse che gli sono state mosse sono violazioni del diritto umano all’obiezione di coscienza, del diritto umano alla libertà di movimento e del diritto umano alla libertà da trattamenti crudeli e inumani ai sensi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Invitiamo la Turchia a rispettare gli obblighi che derivano dall’Articolo 18 della Convenzione Internazionale dei Diritti  Civili e Politici di cui la Turchia è uno stato firmatatio.  L’obiezione di coscienza è un diritto umano, e invitiamo la Turchia a garantire il riconoscimento costituzionale di questo diritto. 

Vi invitiamo perciò a esercitare la vostra influenza e a intraprendere i passi appropriati per garantire l’immediata liberazione dalla prigione di Mehmet Tarhan e anche di tutti gli altri obiettori di coscienza che sono stati incarcerati in Turchia, e per il riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza.

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Prime firme:

PFLÜGER, Tobias, MEP
LUCAS Caroline, MEP
FIGUEIREDO, Ilda, MEP
RÜHLE, Heide, MEP
PAPADIMOULIS Dimitris, MEP
BRIE, André, MEP
TARABELLA, Marc, MEP
UCA, Feleknas, MEP
SVENSSON, Eva-Britt, MEP
ROMEVA Raúl, MEP
LYOTARD, Kartika, MEP
WAGENKNECHT, Sahra, MEP
IN'T VELD Sophie, MEP
KAUFMANN Sylvia-Yvonne, MEP
MATSAKIS Marios, MEP
MASTALKA Jiri, MEP
HASSI Satu, MEP
LAMBERT, JEAN, MEP

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